STORIE

18 FIABE CON UN FINALE DIVERSO

Son cose che Càpitan, America!

Capitan America

New York, interno notte. Monolocale tristanzuolo, letto sfatto con copriletto marrone buttato per terra. È color cocco. Poi c’è un tappeto a forma di cocco. Se ne sta lì, poco distante, davanti ad una poltrona di pelle morbida. Di quelle che se ti siedi fanno prrrrr. Sul bracciolo: un cocco.
Fuori di lì, per strada, una sirena lontana canta la sua luce blu…

Gabriella e Alessandro Barbaglia

Come si diventa Wonder Woman?

Wonder Woman

Di solito sono i figli a lasciare la casa dei genitori. Chi prima, chi dopo. Non c’è una vera regola ma si sa: a un certo punto, quel momento arriva. Deve arrivare! O no? Il momento in cui bisogna prendere la propria strada, come si dice. Diana, quel giorno, lo ha rimandato tante volte.
La vita a casa con i suoi non è sempre semplice, certo. In fondo, però, non le dispiace. L’età che ha è forse un po’ al limite ancora coi genitori: cinquantasei anni! Ma chi lo decide quando finisce la giovinezza?…

Manuela e Paolo di Paolo

La cosa giusta

Batman

La gente non capisce. Non sa quanto sia difficile farsi rispettare. Se non fosse stato per quel nerd di Robin, che ha aperto il canale per il crowdfunding, la Bat Mobile sarebbe rimasta un sogno.
Non raccontiamoci storie, avere milioni di follower su Instagram aiuta un sacco. Hanno sganciato parecchi soldi per le mie attrezzature, perché alle persone piace sentirsi al sicuro. Il fatto, però, è che le cose belle e sicure costano e con i proventi di film e fumetti ci campo appena…

Tiziana Bovio e Laura Scaramozzino

Il mistero di Gabry Ponte

Iron Man

«Tony, cerca di resistere», disse Mike Curry fissando il viso del giovane in fin di vita. Quell’uomo, che fino a poco tempo prima era uno dei magnati più apprezzati della terra e un playboy dotato di un fascino irresistibile, adesso era irriconoscibile tra le sue braccia.
Con un lembo di stoffa strappato dalla camicia, provò a pulire il sangue sul petto dell’uomo rinchiuso con lui in quella fetida cella…

Michael e Emanuela Abbadessa

Una cedrata e un’astronave

Mr Fantastic

3 novembre
Sono Rino Riccardo e questo è il mio diario. Mi piace la cedrata, giocare ai videogiochi e viaggiare nello spazio. Lo spazio è quel posto dove non vale quello che vale quaggiù. Non passa giorno in cui non bevo una cedrata o non gioco qualche ora alla Play. Viaggiare nello spazio sarebbe come uscire con Susy. Cose fuori dalla mia portata…

Antonio C. e Lorenza Gentile

Thing

La Cosa

Una notte d’inverno che pioveva come se non dovesse smettere più, notte senza stelle e con il cielo nero tipico di certe notti del Novecento; una notte in cui la luce elettrica sparì da ogni casa e a illuminare le famiglie a cena c’erano solo i fulmini e qualche candela; quella notte, dicevamo, il fiume dai sassi rossi, chiamato Red River dagli abitanti del circondario, si ritirò impaurito nel suo bozzolo, anziché ingrossarsi come fanno i fiumi da che mondo è mondo…

Antonio DM. e Carmen Pellegrino

La ricetta delle ciambelle

La torcia umana

Tornando da New York, quella notte, dopo aver completato la ricostruzione, Johnny decise di prendere il treno. Disse agli altri di occuparsi della navicella: lui voleva starsene un po’ per conto proprio e approfittare del viaggio per riflettere su quello che era accaduto, ma soprattutto sul suo potere. Dopo l’incidente, si era reso conto di possedere un grande dono. Non che prima non lo sapesse, ma stavolta era stato diverso…

Cosimo e Valentina Di Cesare

Poi il fulmine arrivò

Flash

Quando il fulmine arrivò, il mio nome era ancora Beru, “l’Uomo più Lento del Mondo”. Poi il fulmine arrivò e cambiò ogni cosa. Prima del fulmine, impiegavo un’infinità di tempo per alzarmi dal letto al mattino, così tanto tempo che non ero più sicuro di volerlo fare. A volte mi fermavo lì, a metà strada, una gamba tesa sul materasso e l’altra sul pavimento, e mi domandavo se avesse senso perseverare in quell’impresa…

Nicoletta e Giuliana Altamura

Io sono Tempesta

Tempesta

«Guardami Gilbert», gli dico piano, alla fine del solito allenamento. Siamo nel grande giardino che circonda la sua tenuta, e io ho corso i ventidue chilometri che mi impone ogni mattina. È un giorno come molti altri, il sole splende caldo sopra di noi, il cielo è limpido. Lui abbozza un sorriso, si aspetta le lamentele e la stanchezza di sempre; non sa che io non sono più stanca da molto tempo…

Massimo e Antonio Paolacci e Paola Ronco

Pietro Parco

Spiderman

Pietro Parco è appollaiato su una guglia del palazzo più alto, gli sembra di poter toccare il cielo da lì, allungare un dito e tastarne la consistenza, la morbidezza delle nuvole. Si domanda, ogni volta che sale lassù, come possa certa gente pensare che la terra sia piatta, gli sembra di vedere tutto attraverso la lente di un grandangolo. Si chiede, poi, se questo effetto non sia colpa dei suoi occhi, del suo modo di vedere le cose, di quella strana forma che hanno…

Mauro e Roberto Camurri

Il compleanno di Superman

Superman

“Sono stanco, Eritrea.” “Caro, non puoi esserlo, tu non conosci la stanchevolezza.” “Stanchezza, Eritrea, si dice stanchezza.” La sveglia è suonata da poco e Clark ha appena aperto le persiane. La città sembra più grigia del solito, gli impiegati e le mamme con i bambini si affrettano curvi verso uffici e scuole. “Ho la sensazione che non sarà una buona giornata.”…

Luigi e Enzo Gianmaria Napolillo

È tutta una questione di bontà

Black Panther

Black Panther: io non conoscevo nessuno con questo nome. Poi ieri mattina nella cassetta della posta ho rinvenuto un oggetto singolare: un mazzo di fogli legati da un cordino, roba d’altri tempi, da antichi romanzi. Era lo scartafaccio di un cronista sconosciuto, per meglio dire, un manoscritto, sì, proprio un manoscritto! In alto era segnato un nome: Roberto. Dev’essere l’autore, mi sono detto…

Roberto e Andrea Pomella

Aqua-man contro gli alieni

Aquaman

Lasciamo perdere i trucchi da circo, tipo scagliare le gocce d’acqua come se fossero dei dardi acuminati, o “il fattore rigenerante”, che sinceramente non so nemmeno bene cosa sia. Il mio vero superpotere, diciamolo chiaramente, è nuotare – nuotare velocissimo, nuotare a grandi profondità, nuotare in continuazione senza stancarmi mai…

Michele e Carlo D’Amicis

Franziska

Medusa

La piccola era bruttina e goffa, tutti la guardavano reprimendo una risatina di scherno, soprattutto i monelli la tormentavano: cicciotta, timida, pelata e soprattutto senza famiglia.
La bimba Franziska era venuta al mondo in un antico nuraghe sopra un mucchio di paglia, non certo in ospedale dove nascevano tutti gli altri bambini…

Federica e Rosa Matteucci

Catwomum

Catwoman

Ilaria è una ragazza sola, vive a Roma e lavora in uno studio di avvocati come segretaria.
Ha una bella casa, in un quartiere di Roma sud, ha una rata del mutuo da sostenere, tante spese e, una vita in più di cui occuparsi. Ilaria ha una bambina di 3 anni, Stella. Prima di diventare madre, Ilaria ha trascorso la sua infanzia coltivando la passione per il nuoto…

Ilaria e Nadia Terranova

Ti avevo detto di darti una calmata

Hulk

Il giorno in cui distrussi il plastico dei trenini di papà per la rabbia, il signor Stanli mi raccontò la storia di Benno Brucioni. Avevo otto anni, e non ricordo perché fossi tanto arrabbiato. A volte i bambini perdono le staffe per motivi che i grandi non possono comprendere e che poi, una volta cresciuti, loro stessi non ricorderanno…

Ylenia e Carlo Cuppini

Qualcosa di inutile

Freccia Nera

Avrebbe preferito evitare cerimonie. Nell’universo c’era molto da fare e anche se l’attacco degli Skrull era stato sventato sulla Terra, non significava che altri maledetti mutaforma non fossero già all’opera su qualche altro pianeta. Ma gli umani volevano festeggiare, danzare, brindare, dovevano sciogliere in un lungo applauso la gran paura che gli aveva stretto lo stomaco nelle ore precedenti a quel «Basta!»…

Fabio e Giulia Binando Melis

Sono Invisibile

La donna invisibile

Mi secca parlarne un po’ perché certe cose dovrebbero rimanere segrete, ma adesso è arrivato il momento che io riveli al mondo il mio incredibile potere. Sono invisibile. Cioè, posso essere invisibile quando voglio. È un superpotere che possiedo da quando sono nata, credo. Non posso essere sicurissima perché ho pochi ricordi di quando ero bambina, figurarsi neonata. Ma rammento benissimo che anche da piccola diventavo invisibile…

Eva e Paola Zannoner