SOCIAL TOUR

Il tour inizia con la visita alla chiesa di San Clemente, la chiesa parrocchiale di Bellinzago. Visita alla sacrestia, il posto in cui, da assistente sacrista e storico chierichetto, Mauro attende di servire messa. All’interno della Chiesa visita poi alla cappella del Santissimo Sacramento, alla cui cura si dedica una confraternita raccontata dalle parole di uno dei priori. Sarà poi la volta di condividere la seconda fede di Mauro, quella calcistica. Juventino D.O.C., non si perde una partita, sempre e rigorosamente insieme alla madre, che sia sugli spalti o davanti alla tv. La visita prevede uno spuntino, ospiti di casa sua, come fossimo uno dei gruppi di amici o colleghi che abitualmente invadono casa loro per condividere insieme il piacere dello sport e del cibo. Tv, birra e baccalà. La visita continua poi con la casa parrocchiale, altro edificio antonelliano come la chiesa, ospiti nelle sale abitate dal parroco, quelle affrescate e con i pavimenti decorati. Conclusione al circolo Acli, luogo frequentato dall’associazione, con uno spritz preparato da Manuela, che ha imparato i trucchi del mestiere nelle esperienze maturate nei progetti precedenti e a chiusura una sfida a calcio balilla con Mauro e Damiano, storici giocatori della squadra di calcio di Quelli del Sabato.

Un giro che ci porta ad incontrare le persone che vivono e animano il borgo, in un passeggiata disseminata di sorprese teatrali, con la collaborazione della Compagnia Teatrale C’era L’acca. Incontro con la famiglia che dal 1920 ha in gestione il mulino che per decenni ha distribuito riso ai propri clienti e agli abitanti del borgo, qualche cenno sul suo funzionamento mescolato a qualche ricordo di vita. Ritorno nelle mura ospiti di Franco e Lorena, eredi di una famiglia di coltivatori di riso dagli anni 50, che hanno aperto un negozio bio, con i prodotti della propria azienda. Visita dell’antica stalla e del sarcofago romano utilizzato nei secoli successivi come abbeveratoio. Pochi passi sui ciottoli millenari per conoscere la signora Pina, che ogni mattina mette le uova fresche in un cestino fuori casa, affinché chi passa possa prenderle, lasciandole una moneta. Incontro con l’associazione “La Curbela”, un gruppo di amici che si è unito per mantenere viva l’antica tradizione dei cestai, intrecciando rami e passione. Dal profano al sacro, visita della piccola chiesa eretta nel secolo XII° e dedicata a San Giulio, per ascoltare storia e leggenda di colui che salvò la comunità dai serpenti e incontro con Padre Mario, che dall’età di 39 anni vive alla badia, dedicandosi agli ultimi, predicando la cultura dell’accoglienza. A conclusione un’esperienza di Social Eating. Una cena condivisa nel cortile della casa parrocchiale, preparata da Andrea e Nadia, proprietari della locale Osteria San Giulio, accompagnata da musica e lettura di poesie.

Simone è il collante di questo tour. È uno dei volontari con l’onore, a detta di qualcuno, di avere un cognome che diventa un’investitura, una garanzia. Simone è uno degli Apostolo di Bellinzago. Il tour inizia con la visita alle scuole elementari. Per chi le ha frequentate un tuffo nel passato, nei ricordi. Piccoli i banchi, piccolette le sedie, porte giganti e soffitti altissimi. Qui ha insegnato per una vita il padre di Simone, Giovanni, rimasto per tutti il maestro Apostolo. Una merenda veloce, il profumo del pan mattino preparato come anni fa da Ricky uno dei panettieri storici del paese. Si prosegue con l’Asilo De Medici. Altri esagoni sui pavimenti, sempre bianchi, rossi e blu, su cui perdersi alla scoperta delle soluzioni architettoniche allora avveniristiche dell’Antonelli, degli spazi pensati per i suoi piccoli abitanti, fino a salire al piano nobile, dove recentemente è stato inaugurato il museo dell’asilo che raccoglie alcune testimonianze della vita al suo interno. E nel tempio dei piccoli vi reciteremo una fiaba per grandi, tratta dal volume C’era una Svolta, la raccolta di fiabe di Quelli del Sabato e una fiaba scritta dall’Apostolo Simone. Ultima tappa del tour la visita alla biblioteca comunale, ospitata nei locali della curia. Qui a farci da narratrice Graziella, la madre di Simone, che è stata la bibliotecaria storica di Bellinzago Novarese e che ha seguito la biblioteca nei suoi pellegrinaggi che l’hanno portata alla sede attuale. Muri di libri, interrotti da aperture sul giardino interno. Un’architettura imponente per contenere la ricchezza del sapere, la forza dei racconti, il peso delle storia, la bellezza della poesia. Un brindisi di commiato e uno spuntino di ispirazione letteraria a celebrare la chiusura del tour.

Questo tour parte dalle tovaglie a quadretti e dal bancone amaranto del Circolo Operaio Agricolo, con una bicchierata di benvenuto a base di “sporco” e spuma. Rinvigoriti, andremo al vecchio municipio, la cui parte più antica risale al sedicesimo secolo, dove un tempo c’erano le prigioni, a vedere la prima sala consiliare di cui rimane ancora un affresco che pochi conoscono. Ridiscesi in strada, si raggiunge il recetto, nell’antico nucleo della Bellinzago medievale. Ma non c’è luogo, dove ci sentiamo a casa, più della sede della nostra associazione. La visita prosegue quindi con la sede di Quelli del Sabato”, un appartamento che racchiude tutto il nostro mondo, sempre aperto a chi abbia voglia di entrare nelle nostre folli imprese. A presentarlo, tra persone e personaggi che affollano i muri e gli scaffali, da cui traboccano centinaia di ricordi, i padroni di casa. Come tappa successiva la visita ad una raccolta privata, un vero museo privato, ospiti della signora Anna Botta, che negli anni, per famiglia e per cultura ha collezionato tra le mura domestiche centinaia di oggetti che raccontano la tradizione agricola locale. Pochi passi per concludere il tour a casa di Fabio, uno dei nostri ragazzi, per ammirare la mostra delle sue polaroid. Un tuffo negli anni 80 e 90, tra televisioni a coda, detersivi e giocattoli vintage, per poi assaggiare una delle specialità cucinate dai suoi genitori, Franca e Italo, lo steccato d’asino, accompagnato da un bicchiere di vino rosso dei colli novaresi.

Partenza dalla chiesa di S.Maria in Castello, tempietto seicentesco che conserva tesori artistici e culturali come l’antico organo Bernasconi, che cela al suo interno bellissimi campanelli. Dai campanelli alle campane il passo è breve. Pochi passi per visitare lo storico Palazzo Guerrieri Marchetti. In uno dei cortili simbolo di prestigio ed eleganza è seguita una degustazione gourmet di bianchissime mozzarelle dell’Azienda agricola Facchi, nata nel 1987 con soli 90 capi bufalini presi ad Eboli, diventati oggi 1.300. Ma non c’è campana più famosa di quella della Torre dei Bagliotti, il campanile medievale, sovrano indiscusso di Piazza Martiri con la possibilità di “scalare” i suoi 45 metri per godere di un panorama mozzafiato, dalle colline moreniche alla vallata del fiume Ticino. Segue l’incontro con proprietari del La Casa del Formaggio, per ascoltare la loro storia, iniziata nel 1946, quando Amedeo il padre degli attuali proprietari, si trasferisce da Tramonti ad Oleggio per avviare una piccola attività di rivendita latte, burro e formaggi. Dalla mozzarella campana di nuovo ad una della campane più popolari di Oleggio, quella della Chiesa Parrocchiale di San Pietro e Paolo, maestoso tempio Antonelliano, per ammirare la preziosa pala d’altare cinquecentesca di Bernardino Lanino. Ultima tappa, l’antica campanella del convento, conservata nel Chiostro dell’odierno Museo Civico Etnografico, dove chiudere il tour con un aperitivo vintage.

Il tour inizia con la visita al luogo dove il riso, raccolto da un quadrato di terra annegata, viene diviso in sacchi. La riseria Fortina, luogo in cui acquistare la materia prima che verrà trasformata in un primo. Segue una degustazione come aperitivo dei prodotti di Floriano, salumi nostrani e formaggi accompagnati con un bicchiere di buon vino. L’itinerario prosegue poi portandoci là dove, prima o poi, tutti finiremo col farci i conti. Visita al cimitero per ammirare la Chiesa romanica di San Vito e il ciclo di affreschi al suo interno, la cui bellezza ha pochi eguali sul nostro territorio. Aggiungendo qualche passo si arriva dove qualcuno è riuscito a fare parlare anche i muri. Una bacheca social anticipata di decenni sui muri di casa. Per finire poi dirigendoci in linea retta verso il castello della famiglia Ravera, e condividere la cena dopo aver ascoltato i racconti degli attuali proprietari. Storie reali e di vita vera, intrecciate e fuse a storie di personaggi storici, di musicanti e attori. Un insieme di portate cucinate dalla trattoria del posto per moltiplicare il piacere della serata.

La prima collezione è quella di Ezio Menci, storico ciclista e oggi appassionato di bici d’epoca o appartenute a personaggi legati alla storia del paese, esposte nella sua officina, riaperta per l’occasione, insieme a Luigi, che da sempre è il suo valido aiutante. La seconda collezione è quella di Gianni, una collezione di famiglia di divise militari e di cimeli della prima e seconda guerra mondiale raccontata da un amico omonimo esperto delle 2 guerre mondiali, e accompagnata da dolce e caffè nel parco di casa. La terza collezione è quella di Antonio, appassionato alla coltivazione di orchidee di cui ne possiede un centinaio di piante che fioriscono in ogni stagione. Segue la collezione di attrezzi e macchinari agricoli di Pierino e quella di moto di Nicola, esposti come cimeli nel cassero del cortile dei Cuzzarin. Per chiudere con un aperitivo al Bar Deus, luogo in cui Matteo ed Emanuele, titolari del locale collezionano birre di ogni provenienza per un aperitivo spillato sempre da Luigi, uno degli storici avventori.

Il tour inizia in compagnia delle regine che, schierate a ventaglio, fanno capolino tra le mani degli avventori del “Circolo Combattenti e Reduci”, e che, ogni giorno si mettono in gioco tra il vociare e i gesti di chi siede al tavolo con loro. Una bicchierata di benvenuto e poi le storie di chi ha combattuto per conquistare la libertà. Sull’altro lato della piazza la visita a Sant’Anna e alla Madonna lignea custodita nell’oratorio della Confraternita del Gonfalone, dalle doppie vesti, quelle scolpite nel legno e quelle preziose in seta che la ricoprono, recentemente restaurate. A seguire la visita al salone di casa Passerini, affrescato con scene mitologiche per tornare poi ai soggetti sacri di Casa Apostolo, dove la Madonna dipinta più antica del paese, risalente al 1400, condivide lo spazio con San Giorgio intento ad uccidere il drago. Sarà poi la volta di una scoperta raccontata dalle voci delle restauratrici della Madonna col bambino opera di Clemente Salsa, sul muro della Chiesa di regina Pacis. Il tour termina in una corte storica, quella di casa Vandoni. Un’oasi di tranquillità e di bellezza. In una delle vie più antiche di Bellinzago. In mostra le opere di Natalino che mescolando tecniche diverse riesce nella magia di dare forma al bello, accolti dalle donne del rione di Santa Maria, le Regine di casa, per un aperitivo.